Come ogni Tour che si rispetti facciamo uno sconfinamento nella vicina Navarra, alla Fiesta di Tafalla, un paese a circa 30 km da Pamplona.Ci veniamo dal 2010, per una festa con Encierro, Corride, Sangria e soprattutto un diverso Fuso Orario. Sì perché qui si pranza alle 15 e si cena alle 22, non si va a letto prima delle 2 e alle 8 tutti in piedi per l’encierro dei tori.
Sono 3 giorni un po’ “provanti”, in più quest’anno spira il vento del nord e le temperature niente affatto estive non invogliano molto a fare festa per la strada.
Il nostro amico Inaki prepara per noi piatti tipici della zona e il giorno 16 si supera cucinando per 15 persone un riso con aragoste e gamberoni e sfoderando una serie di vini che ora vado a commentarvi.
Abbiamo cominciato con un Navarra Rosé “Hypatia” 2013 per accompagnare Jamon Serrano e Chorizo tagliati sottili. Il gran caldo della zona rende anche i vini rosé molto alcolici e corposi, arricchiti di un profumo fruttato che si ben si sposa con gli antipasti.
A seguire la mia passione: il Verdejo Rueda “Arribeno” 2013, originario non della Navarra, ma della zona di Valladolid. Un vino bianco dal colore quasi verde, un profumo erbaceo e floreale e una freschezza che conquista. Siccome il prezzo è davvero concorrenziale, al supermercato se ne trovano anche a 2-3 euro ogni anno ne faccio scorta. Si accompagna con un’insalata di pomodori, e una cipolla dolcissima dell’amico Mari che rifornisce di verdura tutto il paese.
Per il risotto Inaki ha tenuto da parte del Sauvignon speciale: “Orchidea” 2013 della Bodega Inurrieta che si trova nella vicina Falces.
Il vino non mi delude: di colore verdognolo, con intensi aromi di frutta tropicale e pera in bocca è acido e fresco e accompagna meravigliosamente i 2 chili di riso che vengono spazzolati in men che non si dica.
E’ l’ora del dolce: una torta con le noci è accompagnata da uno spumante Brut Cava “Extrisimo” di Bach, vinificato in Catalogna, la “Champagne” di Spagna.
Dopo il caffè c’è tempo anche per l’ammazza caffè: il liquore tipico navarro, il Patxaran, preparato personalmente dall’amico Enci. Simile al nostro mirto, fatto con bacche di prugnolo e anice, si beve gelato, e aiuta a sopravvivere a pranzi pantagruelici come questo.
Grazie a Inaki e a tutti gli amici che ogni anno ci fanno scoprire le bellezze della loro terra.
Marzia