Cala il sipario sull’edizione 2014 del Vinitaly, la manifestazione che con oltre 4 mila espositori di tutta Italia e circa 35 mila differenti vini celebra anno dopo anno l’enologia italiana nel mondo. Tra i 150 mila visitatori, appassionati ma soprattutto operatori, vi sono tedeschi, giapponesi, scandinavi e i 7 alfieri de La Compagnia del Calice! Tre giornate per approfondire vitigni regionali, conoscere nuove realtà ed etichette, salutare le cantine amiche e raccogliere stimoli per le prossime degustazione del nostro calendario.
Iniziamo le degustazioni con i setosi Franciacorta delle cantine Antica Fratta e Quattro Terre; l’eleganza dello chardonnay, i dosaggi misurati, le lievi note rosate del pinot noir e l’avvolgenza del Satén: unicità del Franciacorta.
Con l’amico Pier Felice, relatore delle serate che dedicammo all’Alto Adige, siamo andati a salutare Judith della Cantina di Terlano – che tra i vari assaggi ci ha fatto provare il profumatissimo Terlaner 2013, il selezionatissimo Cuvèe I e un’annata storica di pinot bianco Voerberg – e a brindare con Franz Haas con una orizzontale di pinot nero (rosato, classico e riserva Schweizer). Pier Felice ci ha poi accompagnati alla scoperta di due gioielli dell’enologia toscana, Fèlsina e Fontodì, autori rispettivamente del Fontalloro e del Flaccianello della Pieve. Due cantine dalle gamme veramente impressionanti sia per il sangiovese sia per i vitigni internazionali: Chianti Classico vigna Rancia, Maestro Raro e il sorprendente Spumante Brut Millesimato di Felsina e per Fontodi Chianti Classico vigna del Sorbo, Case Via e Vin Santo.
Abbiamo poi studiato la regione Marche nel suo vitigno più emblematico, il verdicchio. Doppia origine territoriale, Jesi e Matelica, e molteplici versioni, dalle bollicine charmat e metodo classico al passito passando per le tipologie ferme, da vigneti selezionati o biologici. Abbiamo conosciuto realtà davvero interessanti come Colonnara, Brunori e Belisario. Letizia Mancinelli, Simonetta Brunori e Patrizio Gagliardi ci hanno offerto uno spaccato del loro territorio e dei loro prodotti, regalandoci oltre ai vini anche due perle “semi-enologiche”: il liquore di visciole e la bevanda alcolica aromatizzata al miele. I prodotti più emblematici?!? Verdicchio dei castelli di Jesi del calibro del Tufico e del Cuprese di Colonnara e del San Niccolò di Brunori, o verdicchio di Matelica Vigneti del Cerro, Meridia e Cambrugiano di Belisario.
Il nostro viaggio lungo lo stivale è proseguito in Umbria, con i tannini del Sagrantino di Montefalco e Sagrantino Passito che ci hanno raccontato e fatto degustare Donatella Adanti e xxx Perticaia, stappando bottiglie di annate non certo recenti per apprezzare al meglio la struttura e la capacità di invecchiamento di questo vitigno autoctono allevato, secondo il disciplinare della DOCG, a Montefalco e dintorni.
Ancora verso sud e approdiamo in Campania, una regione che al suo interno contiene almeno 3 diversi continenti enologici: il Sannio beneventano, l’Irpinia e il Golfo di Napoli con Ischia e i Campi Flegrei. Paolo Cotroneo ci ha portato di filare in filare e di vitigno in vitigno attraverso oltre 10 etichette dell’azienda Fattoria La Rivolta; su tutti lo spumante Ellenycos, il Coda di Volpe, il semplice ma avvolgente Piedi di Rosso – se solo avessimo avuto una fetta di pizza “ca pummarola ncopp” – e l’aglianico riserva Terra di Rivolta. Ocone, Alois, Benito Ferrara, Galardi sono altri nome che ci hanno fatto apprezzare i vitigni campani dai più famosi bianchi quali Falanghina, Fiano e Greco, ai più rari rossi Casavecchia e Pallagriello Nero. Con quattro bracciate a nuoto arriviamo a Ischia dove il Sig. Andrea di Casa d’Ambra ci ha illustrato i vitigni a bacca bianca tipici dell’isola, il biancolella e il forastera, che generano vini dai profumi complessi complice il mare e dal retrogusto caratterizzato da un’elegante nota ammandorlata. La Cantina è stata fondata nel 1888. Storia e classe nei vini e anche nella bottiglia, elogio alla Francia con la forma alla renana e l’impostazione dell’etichetta che richiama il più nobile degli champagne.
Ritroviamo quindi le cantine della recente degustazione “Sardinia Insula Vini”: Cantine di Dolianova, Pala e Argiolas, dove non potevamo esimerci dall’assaggio della nuova annata di Turriga e del passito di cannonau Antonio 100 dedicato allo tziu Antoneddu che fondò la cantina a inizio ‘900. Abbiamo salutato Stefano Garofano dell’azienda Monaci con i suoi negramaro e Damiano Calò di Rosa del Golfo, due protagonisti del rinascimento enologico salentino. Ermes Marsuret ci ha accolto con un morbidissimo e avvolgente Cartizze Dry e ci ha stupito con il Reves, l’ultimo nato della sua cantina, un Extra Brut che completa la gamma del Prosecco, vino e vitigno di famiglia.
Piccola tappa in Valpolicella, per rafforzare i rapporti con alcuni produttori in vista della degustazione della Compagnia del Calice che riguarderà questa interessante zona del Veronese. Abbiamo conosciuto la Cantina Cottini che ci ha conquistato con il suo Recioto della Valpolicella, abbiamo visitato Terre dell’Ora, che produce vini biodinamici dalla quale abbiamo apprezzato il Valpolicella classico. Infine una visita presso la Tenuta San Cassiano, che oltre all’Amarone e al Ripasso di altissima qualità ci ha fatto assaggiare il suo pluripremiato Olio extravergine di oliva dai colori brillanti e dai sapori esplosivi.
Nelle giornate trascorse tra i padiglioni e gli stand di Verona, abbiamo anche incontrato molti amici del nostro Piemonte. Carlo Sacchetto ci ha presentato la novità di Bric Cenciurio, una bollicina charmat a base riesling-arneis-chardonnay, Luca Gagliasso ci ha dato appuntamento a La Morra per assaggiare i nuovi baroli 2010, Pierguido Busso ci ha offerto una tripletta di differenti cru di Barbaresco, Jole della cantina Rizzi ci ha fatto spaziare dall’extra brut metodo classico, al Barbaresco Pajorè, alla vendemmi tardiva di moscato. E poi abbiamo salutato, sempre con il calice in mano, i prossimi protagonisti degli “incontri con il produttore”, le cui serate susseguiranno nel corso del 2014: Silvia Barbaglia dell’Antico Borgo dei Cavalli (Boca, Vespolina, Uva Rara, Nebbiolo, Erbaluce, … bollicine e passiti che ospiteremo il 17 aprile), Paolo Avezza e Sergio Germano attesi per giugno con il loro metodi classici Alta Langa, Christoph Künzli di Le Piane che nell’autunno ci delizierà il Boca attraverso una verticale di quasi vent’anni, Donatella Giannotti, atteso ritorno con il Timorasso di Cascina Montagnola e poi ancora, Gianluca Grasso e Alfio Cavallotto che ci racconteranno con il calice in mano storie di Langa e Barolo tratte dell’esperienza di due storiche cantine del panorama “langhet”.
Infine piccola tappa in Valpolicella, per rafforzare i rapporti con alcuni produttori in vista della degustazione della Compagnia del Calice che riguarderà questa interessante zona del Veronese. Abbiamo conosciuto la Cantina Cottini che ci ha conquistato con il suo Recioto della Valpolicella, abbiamo visitato Terre dell’Ora, che produce vini biodinamici dalla quale abbiamo apprezzato il Valpolicella classico. Infine una visita presso la Tenuta San Cassiano, che oltre all’Amarone e al Ripasso di altissima qualità ci ha fatto assaggiare il suo pluripremiato Olio extravergine di oliva dai colori brillanti e dai sapori esplosivi
Tre giorni davvero intensi e gratificanti.
Tre giorni di ottimi vini ma, soprattutto, di persone speciali.
Gabriele