Torniamo in Francia valicando i Pirenei dalla valle del Roncal, una strada insegnataci da Inaki molto panoramica con animali in libertà (mucche e pecore al pascolo, e quest’anno anche cavalli e avvoltoi!) in cui si produce il formaggio di pecora a denominazione di origine “Roncal”.
Alle 9.30 del mattino ci fermiamo nel paese di Burgui e al caseificio Larra procediamo con una degustazione di formaggio, altro che cappuccino e brioche! Il caseificio ne produce tre: curado 4 mesi, 12 mesi e 18 mesi.
Il magico sottovuoto ci fa fare scorta di tutto, più un pezzetto per il pranzo: arriveremo al campeggio di Pau giusto in tempo per gustarlo.
Dopo un sonno riparatore si parte alla scoperta del Jurançon, il vino del re Enrico IV, amante delle belle donne e del buon vino, che i più bravi in storia ricordano per la frase “Parigi val bene una messa” e per aver pacificato la Francia dopo le guerre di religione.
Andiamo a Gan, dove c’è la Cave cooperative di Gan-Jurançon che raccoglie il 70% della produzione della denominazione, essedo la superficie vitata totale di 1000 ettari.
Facciamo una visita dei luoghi di produzione: i grandi tini in acciaio, il deposito delle bottiglie arricchito di mosaici di epoca romana ritrovati in loco e poi la barricaia. Uno spettacolo: le luci blu e le bottiglie contro il muro la rendono un luogo davvero suggestivo. Il deposito delle bottiglie con faretti che esaltano il color oro delle bottiglie è ancora più magico. Dal giallo paglierino per le bottiglie più giovani fino ad un caldo color ambra per quelle invecchiate e siamo pronti per una “petite degustation”. Degustazione che si rivela niente affatto petite perché faccio mille domande al gentilissimo signor Francis e gli spiego che prendo appunti perché scriverò un articolo per il nostro sito. Ricordo di aver assaggiato 10 Jurançon, almeno queste sono le etichette che ho fotografato, ma potrebbero essere anche di più! Il Jurançon infatti può essere secco e viene vendemmiato a settembre, dolce e viene vendemmiato a ottobre-novembre, oppure con la vendemmia a dicembre-gennaio si produce il vendemmia tardiva. Le uve utilizzate sono generalmente due: Il Grand Manseng e il Petit Manseng, soli o in percentuali variabili.
Accompagnati da una quiche o da un moelleux al cioccolato assaggiamo quasi tutta la gamma: dal secco al dolce. La produzione è quasi totalmente vinificata in acciaio, solo una piccola parte fa un passaggio in barrique. Ci sono piaciuti particolarmente quelli a base di Petit Manseng: “Chateau de Navailles” 2013, secco e il dolce “La Croix du Prince” 2009 affinato in barrique.
Siccome un italiano quest’anno ha vinto il Tour de France (quello vero) siamo andati a rendergli omaggio all’Hautacam. Abbiamo trovato pioggia e 9 gradi: ci siamo chiesti se col Jurançon si potesse fare anche il vin brulé…
Marzia