Serata di novembre per il secondo appuntamento ufficiale del La Compagnia del Calice.
Questa volta in nostra Compagnia c’è Carlo Sacchetto dell’Azienda Agricola Bric Cenciurio. Carlo insieme alla sorella Fiorella ed ai due nipoti Alessandro e Alberto gestiscono un’azienda che è diventata un simbolo delle Langhe.
Nell’evento della Compagnia del Calice del 17 Ottobre (“L’altro Nebbiolo”) avevamo assaggiato il loro Nebbiolo e già qui avevamo ricevuto dei forti e piacevoli riscontri. Carlo che era presente alla serata aveva già colpito i presenti con alcune chicche, aneddoti e frammenti di conoscenza del mondo enologico. Ci è quindi sembrato doveroso far conoscere meglio la realtà da lui rappresentata, Bric Cenciurio.
Per questo evento insieme a Carlo avevamo scelto alcuni vini della gamma dell’azienda ed avevamo preparato la serata con due intenti:
1) far conoscere alcuni prodotti vinicoli delle Langhe e del Roero
2) abbinarli a cibi che permettessero di valorizzare maggiormente il vino.
Di seguito quanto presentato:
– Roero Arneis D.O.C.G. 2011 accompagnato da una Paglierina, toma fresca
– Barbera d’Alba D.O.C. 2011 accompagnato da una salsiccia di Bra (in realtà proveniva da Barolo)
– Langhe Rosso D.O.C. “Rosso di Caialupo” 2007 accompagnato da un salame stagionato
– Barolo D.O.C.G. 2007 accompagnato da un parmigiano 20 mesi
– Barolo D.O.C.G. Riserva “Costa di Rose” 2006 accompagnato da un parmigiano 27 mesi
– Vendemmia Tardiva “Sito dei Fossili” 2009 accompagnato da due abbinamenti:
> Blu del Moncenisio
> Paste di Meliga
I nostri amici Gabriele e Davide hanno condotto la serata introducendo i vini con cenni di disciplinare (DOC/DOCG), al terroir e sugli abbinamenti. Poi la parola è passata a Carlo che con passione ha descritto la sua terra, la coltivazione, la produzione, e ci ha portato alcuni aneddoti quali la provenienza del nome dell’azienda (da un lembo di collina nel comune di Castellinaldo) oppure del nome Sito dei Fossili (la selezione dell’Arneis) dovuto al ritrovamento di fossili di epoca tortoniana in fase di impianto della vigna.
Passiamo la parola ai vini
Iniziamo con il Roero Arneis D.O.C.G. 2011, un bel giallo paglierino, un profumo delicato di frutta gialla; fresco in bocca che con la Paglierina ci si immaginava seduti su una terrazza in un pomeriggio di aprile. Forse perchè è il momento migliore per imbottigliarlo.
Non poche persone quella sera hanno affermato di aver bevuto “un vero Arneis”.
Secondo vino: Barbera d’Alba D.O.C. 2011. Un bel rosso rubino, un profumo di frutti di bosco, freschi appena colti, in bocca una bella armonia tra il fruttato, il legno, l’acidità e la freschezza . E’ qui che la salsiccia di Bra (fresca di 6 ore) si è adagiata ed è stata avvolta, sciogliendosi in bocca.
Terzo vino e prima standing ovation: Langhe Rosso D.O.C. “Rosso di Caialupo” 2007, un Cabernet Sauvignon in purezza. Avevamo chiesto a Carlo di portarlo per far conoscere questa particolarità . Quando si parla di Langhe e Roero ci si immagina Barolo, Nebbiolo, Barbera… ma non di certo pensiamo ad un Cabernet Sauvignon. Ok, è un vigneto internazionale che troviamo dall’Alto Adige a Bordeaux, dal Cile al SudAfrica, da Napa Valley alla Nuova Zelanda; però siamo in Piemonte ed è giusto far conoscere quanto questa terra contribuisca ad esaltare questo signor vitigno. Beh, Bric Cenciurio sembra ci sia riuscito considerato i riscontri avuti quella sera. Un rosso rubino profondo, intenso, così come il profumo dove emerge un’elegante balsamicità, marmellatoso di frutti neri. Al gusto è ricco, ha tannino discreto e vellutato, la rotondità gli dà un tono molto francese e ne conferisce una prontezza al bere. Il salame abbinato era un piccolo cenno di pasto forse era solo un paggetto che accompagnava l’invitato ad un gran banchetto.
Dopo abbiamo fatto una piccola pausa dando modo ai presenti di chiacchierare, confrontarsi come una serata tra amici con la passione del bere sano. Così è nata la Compagnia del Calice; 6 amici entusiasti davanti ad una serie di bottiglie, ognuno con la propria esperienza, ognuno con il proprio gusto. Così è avvenuta la serata con Bric Cenciurio. 42 persone entusiaste che hanno condiviso le proprie sensazioni con un calice in mano.
Fine intervallo 😉 e tutti in silenzio per la presentazione del re Barolo.
Il primo è il Barolo D.O.C.G. 2007, il base dell’Azienda che viene prodotto dal 2005. Carlo ci ha spiegato che si erano resi conto di avere delle uve che potessero dare un barolo un po’ meno austero del Costa di Rose (ne parleremo dopo), più “fresco”. Nonostante l’avessimo aperto due ore necessitava di qualche nota di ossigeno in più ma ha comunque confermato di avere tutte le carte per ritenerlo pronto. Al naso classico, fiori (rosa), piccoli frutti neri, e poi spezie e sottobosco. In bocca l’attacco è rotondo, i tannini sono tanti ma non troppo austeri. Colpisce per la profondità e la progressione, allungando con linearità grazie anche all’abbinamento con il parmigiano che con il secondo pezzo ci si è ritrovati in bocca una certa rotondità.
Altro Barolo, Riserva “Costa di Rose” 2006. Carlo era orgoglioso di questo prodotto perché sapeva che selezionando alcune annate e custodendole maggiormente nelle sue cantine avrebbe conferito maggior longevità a questo vino. Il vino era stato messo nel decanter 3 ore prima del servizio in modo da far fuoriuscire la tradizionalità.
Seconda standing ovation. Al naso la complessità rapiva con la sua tipicità; note balsamiche, tostature (36 mesi in botti di rovere!) e poi lampone, fiori e china. In bocca il tannino era tantissimo ma di pregevole finezza, acidità elevata, intensi frutti rossi .Qui il parmigiano stagionato raccoglieva la sapidità e si impastava in bocca un connubio di gusti intensi che forse con un cinghiale in salmì sarebbe andato a passeggio.
Abbiamo cercato di mostrare le similitudini tra il cibo ed il vino: stesso cibo e stesso vino invecchiati in modo diverso sono una coppia che starà sempre bene insieme.
A questo punto come è nostra tradizione si è partiti con un giochino. Abbiamo fatto circolare 5 tappi dei vini precedentemente degustati in modo da indovinare a quale vino appartenessero.
6 persone hanno azzeccato tutti e 5 vini, spettacolo! La cabala ha poi deciso di premiare Andrea con una bottiglia di Arneis.
Ultimo vino e terza standing ovation: Vendemmia Tardiva “Sito dei Fossili” 2009. Una vendemmia tardiva di Arneis e conservata 24 mesi in barrique ha prodotto un nettare che fa arrivare all’olfatto frutta secca di tutti i tipi, mandorla, albicocca, miele d’acacia. In bocca la dolcezza é avvolgente, fresco, fine ed una lunghezza incredibile.
Qui un doppio abbinamento:
– blue del Moncenisio; formaggio erborinato, acido che si contrasta al dolce dando però origine ad un matrimonio di gusti opposti che insieme trovandosi hanno smussato le proprie particolarità (salato, acido del formaggio con il dolce del vino)
– pasta di meliga; biscotto che rappresenta la pasticceria secca la quale dolcezza ben si accompagna alla vendemmia tardiva
Entrambi gli abbinamenti raffigurano un ottimo fine cena; a noi ha permesso di chiudere la serata in bellezza lasciandoci tanto in bocca: il territorio di Barolo.
Grande (e grazie) Carlo! Complimenti a tutte le persone di Bric Cenciurio.
Riportiamo i risultati delle valutazioni che abbiamo raccolto alla fine della serata.
Infine cliccando sul sottostante link potrete scaricare la brochure della serata:
Brochure (PDF)
Fabio