Uno dei messaggi che cerchiamo sempre di comunicare è che un vino non vada mai visto in maniera asettica ma cercando di scoprire taluni aspetti che ce lo facciano ricordare, contestualizzare ed apprezzare.

Uno di questi aspetti è sicuramente il territorio, per il suo valore geografico, culturale, sociale ed emozionale, senza dimenticare che, per alcuni territori – per fortuna – può valere anche l’associazione in termini qualitativi con un determinato vitigno. Questa è stata proprio la premessa al nostro appuntamento del 7 novembre, avevamo infatti un territorio: il Nizza, avevamo l’accostamento qualitativo con un vitigno: il Barbera, e poi avevamo chi crede non solo in questo combinato ma è convinto – tramite un rigido disciplinare fatto di sacrifici e di etica – che ne possa, a ragione, rappresentare l’eccellenza: l’Associazione Produttori del Nizza.
La serata è stata presentata da Gianluca Morino, produttore anch’egli, in qualità di Presidente della detta Associazione. Dalle parole di Gianluca traspare sicuramente tutta l’energia di chi, insieme a tutti i produttori, crede in un progetto così ambizioso ma che rende giustizia alla serietà e capacità degli Associati e alla bellezza e ricchezza di un territorio.
L’eccellenza del Nizza, come accennavamo passa anche dalla sua autoregolamentazione e dal suo disciplinare così ferreo di cui riportiamo alcuni punti: vini 100% Barbera, vendemmia rigorosamente a mano, titolo alcolometrico naturale di 13° vol.,  affinamento di diciotto mesi di cui almeno sei in legno, sia questa barrique o botte grande e molto altro.
Ai presenti in sala è venuto subito il desiderio di degustarla, ma nell’attesa abbiamo iniziato con il calice di benvenuto, l’Alta Langa di Paolo Avezza, (degustata in occasione della serata Alta Langa) che costituisce la degna e naturale premessa ad una serata che vedrà scorrere nei bicchieri dei vini eccellenti.
Equilibri perfetti tra freschezza e morbidezza, profumi secondari e terziari di grande finezza, persistenza ed eleganza sono tutte note che contraddistinguono i Nizza in degustazione da La Court annata 2011 di Michele Chiarlo, accompagnato dalle parole di Stefano Chiarlo, presente in sala, Le Nicchie della Azienda La Gironda , annata 2011, introdotta da Alberto Adamo,  la Barbera della Azienda Baravallee l’Anssèma della Cascina Giovinale , entrambi annata 2009, raccontati da Gianluca Morino, ed infine il Sotto La Muda annata 2007 di Paolo Avezza, presente anch’ egli in sala. Un bellissimo percorso distinto anche da annate diverse che testimoniano la grande longevità del Nizza.
NizzaUnita

Una importante menzione la merita il produttore di formaggi, Ulderico Antonioli Piovano de “Azienda Cascina Casagrossa ” a Mombaldone (Asti), non presente in quanto, durante la nostra degustazione, era impegnato nel lavoro di mungitura; con il suo formaggio caprino abbiamo accompagnato egregiamente tutti i calici, oltre a dell’ottimo salame.
Sicuramente i nostri Amici hanno scoperto come la Barbera, grazie anche alle sue qualità intrinseche, possa raggiungere dei livelli qualitativi, di longevità e di piacevolezza di primo ordine..e allora perché chiamarla soltanto Barbera? Chiamiamola Nizza!! Avrà tutto un suo significato.
Grazie a tutti e grazie a tutta l’Associazione Produttori del Nizza.
Marco