Anche quest’anno ho passato parte delle mie vacanze a Pauillac cuore del Medoc, da cui provengono i più Gran vin de Bordeaux. Pauillac si trova a circa 50 km da Bordeaux, sulla rive gauche dell’estuario della Gironda, in quel triangolo di terra tra l’oceano e il fiume, da cui assorbe tutti gli effetti benefici. Il suolo è calcareo, composto di terra chiara e tra i filari si possono notare sassi di diversa grandezza, la cosiddetta Grave, che di giorno assorbe il calore del sole e di notte quando l’umidità del fiume si fa sentire, lo rilascia.
I grandi vini di Bordeaux sono stati classificati nel 1855 in cinque classi sulla base del prezzo a cui il vino era allora venduto. Nessuna variazione è stata fatta da allora eccetto per Château Mouton-Rothschild che è passato da 2° a 1° Cru Classé nel 1973.
Quest’anno ho nuovamente visitato Château Pontet-Canet (5eme Cru Classé) che si trova nella parte nord di Pauillac, dirimpetto a Château Mouton-Rothschild.
Veduta delle vigne con le tre costruzioni che compongono Château Pontet-Canet
La visita si prenota presentandosi alla porta e concordando il giorno più comodo. Si sale sulla voiturette e si va direttamente nelle vigne. Ahimè la differenza con l’anno scorso è evidente: la tromba d’aria che ha colpito Pauillac alla fine di luglio e il sole che si è visto ben poco mostrano dei grappoli ancora verdi rispetto ai bei grappoli scuri fotografati il 16 agosto 2012. In generale i vignerons sono comunque ottimisti: l’annata non è ancora compromessa se agosto e settembre saranno ricchi di sole. Per ora un po’ ovunque si stima un ritardo di 15-20 giorni nella vendemmia: staremo a vedere.
La guida ci racconta la storia dello Château, i passaggi di proprietà e che dal 2004 gli 80 ettari della proprietà sono coltivati al 100% in agricoltura biodinamica. Non solo l’esclusione totale di pesticidi, ma l’aiuto nella prevenzione di malattie mediante l’uso di piante come l’ortica o la camomilla. Il calendario lunare è importantissimo nella somministrazione di preparati naturali con l’individuazione di giorni-foglia, giorni-radice per ottimizzare l’assimilazione da parte del suolo e delle piante.
Il defeuillage, cioè il taglio delle foglie per scoprire il grappolo e lasciargli cogliere in pieno il sole di agosto non viene più effettuato, reo di stressare troppo la pianta. I rami vengono quindi piegati e legati a mano, per liberare i grappoli.
Anche i pesanti trattori meccanici che compattano troppo il suolo sono stati modificati per essere adattati ai cavalli che li trainano con l’ausilio di una persona. I pareri degli altri Châteaux sono contrastanti: chi la definisce una trovata pubblicitaria, folkroristica, chi dice che non c’è nessun miglioramento nella qualità del vino, quello che posso dire è che anche Château Latour quest’anno per la prima volta ha cominciato con il dedicare una parte delle sue vigne al lavoro con il cavallo. La foto si riferisce proprio ad una parcella con vigne legate di Chateau Latour: nell’angolo in alto a sinistra invece le vigne sono ancora tagliate al centimetro con il trattore.
La vendemmia è fatta tassativamente a mano, con l’uva raccolta in piccole cassette, che viene poi adagiata su un grande nastro trasportatore e gli acini controllati uno per uno.
Al prossimo viaggio insieme
Marzia