“Piacere, io sono Giuseppe e insieme a mio fratello Alfio e mia sorella Laura, siamo la quarta generazione dell’azienda Cavallotto – Bricco Boschis” . Con queste semplici parole e una vigorosa stretta di mano, veniamo accolti in questa storica azienda di Castiglione Falletto.
L’impatto con le vigne, baciate da un bellissimo sole estivo, è davvero emozionante. Il Bricco Boschis ha un’altitudine di 350 m s.l.m. ed è nel cuore della DOCG del Barolo, abbracciato a est da Serralunga d’Alba, a sud da Monforte d’Alba e a ovest dai comuni di Barolo e La Morra. E proprio in questa direzione scorgiamo in lontananza la coloratissima Cappella delle Brunate, restaurata negli anni Novanta dagli artisti David Tremlett e Sol Lewitt. Le vigne dell’azienda Cavallotto sono allevate con il guyot classico e si caratterizzano per l’inerbimento tra i filari per arricchire il sottosuolo di microflora batterica. Giuseppe ci racconta sia la pratica biologica avviata già negli anni ‘70, sia l’approccio ai diradamenti dei grappoli per cercare concentrazione di zuccheri. Passeggiando tra i filari ci mostra le varie tipologie di viti, non solo il Nebbiolo ma anche Dolcetto, Barbera, Freisa, Chardonnay e, quello laggiù più scuro degli altri, il Pinot Nero (non vedo l’ora di apprezzarlo anche nel bicchiere!!!)
Il cielo è davvero terso e la giornata caldissima, ma appena varcato il portone della cantina … è come entrare in un tempio. La navata centrale, è proprio il caso di dirlo, è un lunga galleria contornata di botti di rovere di Slavonia da 20-30 hl di varie epoche. Sulle lavagnette iniziamo a prendere confidenza con il vini in affinamento e le varie annate.
Attraversiamo il locale di vinificazione dove fanno bella mostra sia i moderni tank in acciaio che più antiche vasche in cemento, utilizzate tuttora per far “riposare” il Dolcetto. E qui viene fuori dalle parole di Giuseppe tutta la passione e la filosofia per il vino: lunghe, anzi lunghissime macerazioni per l’uva Nebbioli e per la Barbera, al fine di estrarre tutti i profumi e i colori dal mosto, facendo lavorare nella fermentazione solo gli lieviti naturali e sapendo aspettare il Barolo un anno in più del dovuto.
La degustazione inizia proprio con il Pinot Nero, che aveva destato la mia curiosità in vigna, vinificato in bianco. I profumi sono amplissimi, merito sicuramente della permanenza del vino sui lieviti per 9 mesi con battonage giornaliero. In bocca spicca sia la freschezza che la mineralità. Iniziamo alla grande!!!
Il secondo vino è una curiosità e quasi una scommessa per la zona. Si tratta di una Freisa del 2010, che ha goduto oltre un anno di invecchiamento in botte, ma che presenta l’acidità e i tannini come se fosse stata vinificata ieri. I profumi fruttati di ciliegia e di fragola, la fanno apprezzare al naso, mentre in bocca deve sicuramente ancora armonizzarsi un pochino.
Chi è sicuramente al massimo dell’armonia e che regala grandissime emozioni è la Barbera d’Alba “Vigna del Cuculo” del 2009. Sentori speziati e di pepe nero, bella acidità ben arrotondata da un lieve tannino donatele dai 30 mesi di affinamento in legno. Davvero Elegante.
La nostra degustazione approccia adesso il re dei vitigni di Langa: il Nebbiolo. Iniziamo l’ascesa del Bricco Boschis con un Langhe Nebbiolo del 2010. Soffro personalmente un po’ il passaggio dalla complessità del vino precedente a questo prodotto che nell’essere il più semplice dei 4 vini a base Nebbiolo, perde il confronto con la Barbera.
Il Barolo 2008 Bricco Boschis è una certezza. Chiamarlo “base” non è corretto ed sarebbe sicuramente riduttivo. Come anticipito l’azienda Cavallotto attende per questo prodotto un anno in più rispetto ai dettami del disciplinare, e potendoselo permettere fa davvero bene. Al naso oltre alla viola, tipico descrittore del vitigno, arrivano altri sentori e su tutti un’elegante nota affumicata. In bocca è potente ma bilanciato e i suoi tannini sono presenti ma non invadenti.
Giuseppe è soddisfatto del riscontro che riceve ma sorride sornione, forse perché sa che ha ancora due assi nella manica: le Riserve 2006 dei cru Vignolo e Vigna San Giuseppe.
Con questi due assaggi sono davvero estasiato. Due prodotti eccezionali e diversissimi, pur essendo accomunati dallo stesso cultivar, dalla stessa tecnica di lavorazione e dal medesimo lungo invecchiamento 4-5 anni in botte grande. Più morbido e avvolgente il Vigna San Giuseppe, più austero e prospettico il Vignolo. L’uno più solare ed estroverso, l’altro più riservato e introverso. Due emozioni diverse ma entrambi grandissime.
Ringrazio ancora Giuseppe per il tempo che ci ha dedicato e la passione che ci ha trasmesso. Speriamo di fare conoscere e apprezzare questi prodotti a tutti gli amici della Compagnia in una serata da dedicare alla Langa albese. Ma invito, comunque, tutti ad andare di persona ad ammirare le vigne e la cantina direttamente a Castiglione Falletto – Via Alba-Monforte, località Bricco Boschis. www.cavallotto.com
Gabriele