Cari amici, inizia oggi il racconto del Tour de France che ho fatto durante il mese di agosto, ovviamente a spiare cosa fanno enologicamente parlando i nostro cugini transalpini. Valichiamo il Moncenisio, costeggiamo i vigneti della Savoia e arriviamo e da Torino arriviamo a Mersault nel cuore della Borgogna “in Bianco” regno dello Chardonnay cioè la zona a sud di Beaune.
Sono i primi giorni di agosto e il sole splende anche se i frequenti temporali ci impediscono di affittare una bici e fare un giro per le stradine dei paesini attorno al nostro campeggio (che si chiama “La Grappe d’Or”, fate un po’ voi…). Il panorama è vigne a perdita d’occhio, e osservando bene i grappoli la maturazione sta procedendo perché giugno e luglio il tempo è stato abbastanza buono anche se un po’ fresco.
Ci rechiamo nei comuni di Chassagne-Montrachet e Puligny: 8 ettari da sogno che producono circa 40000 bottiglie del Grand Cru dell’Appellation d’Origine Controlée Montrachet. Chardonnay in purezza, molto minerale, invecchiato in barriques di rovere francese, che di anno in anno arricchiscono il vino di quei profumi terziari che ne hanno fatto una leggenda. 2000 euro per una bottiglia di Chevalier-Montrachet non ci siamo sentiti di spenderli, quindi abbiamo fatto molte foto e poi ci siamo recati al Caveau de Chassagne dove per 10 euro abbiamo fatto una degustazione dei vini di Puligny e Chassagne, anche Grand Cru e abbiamo acquistato qualcosina.
I vini di Chassagne ci sono piaciuti di più, sono forse un po’ meno minerali di quelli di Puligny, ma li abbiamo trovati più profumati e intensi. Il terreno è in generale calcareo e i vini sono molto grassi, ma comunque vivaci e con un profumo erbaceo straordinario. L’elevata acidità compensa la grande alcolicità (abbiamo assaggiato vini anche di 13,5 gradi) rendendoli molto armonici.La persistenza in bocca è quasi paragonabile a quella di un vino rosso.
Ci sono piaciuti molto i Premier Crus “Les Chaumées” 2009, del produttore Bruno Colin e “Les Chevenottes” 2012 del produttore Marc Colin. Questi vini si mantengono anche per 10-12 anni e confesso che quando me lo hanno detto la prima volta quasi mi sembrava incredibile. Purtroppo la produzione è talmente limitata, anche delle Appellazioni meno nobili cioè quelle comunali che le annate anteriori al 2008 sono praticamente introvabili e se le trovate preparatevi a prezzi stratosferici. Oltre agli inaccessibili Grand Cru e ai Premier Cru ci sono infatti le appellazioni comunali di Chassagne, Puligny e quella regionale di Borgogna che possono soddisfare un palato ancora un po’ acerbo come il mio e un portafoglio che deve ancora fare 3 settimane di vacanza!
Marzia